5 anni di imaging sequele di concussive lesione blast e rispetto ai primi il risultato clinico

Corrente di diagnostica per immagini, le tecniche sono spesso insensibili al sottostante cambiamenti patologici seguito lieve lesione cerebrale traumatica (TBI) o commozione cerebrale, tanto che la definizione esplicita di questi semplici lievi lesioni cerebrali comprende l’assenza di referti radiologici. Nell’esercito statunitense, questo è complicato dalla naturale tendenza dei membri del servizio a ridurre i sintomi del gioco per paura di essere rimossi dalla loro unità, in particolare in combattimento, rendendo difficile per i medici diagnosticare e determinare definitivamente il corso del trattamento. Rimangono domande sull’impatto a lungo termine di queste lesioni cerebrali in tempo di guerra. L’obiettivo del presente studio era quello di valutare le sequele di imaging a lungo termine della commozione cerebrale in servizio attivo militare degli Stati Uniti e sfruttare i precedenti dati longitudinali raccolti in questi stessi pazienti per identificare i predittori di cambiamenti del segnale DTI sostenuti indicativi di neurodegenerazione cronica. In totale, 50 blast TBI e 44 controlli dispiegati in combattimento sono stati valutati in questo follow-up di 5 anni con tecniche avanzate di neuroimaging tra cui imaging del tensore di diffusione e volumetria quantitativa. Mentre l’analisi trasversale delle regioni della sostanza bianca sulle immagini DTI non ha rivelato differenze significative tra i gruppi dopo la correzione statistica, un approccio flessibile all’eterogeneità della lesione cerebrale a livello di singolo soggetto ha identificato il 74% della coorte TBI blast concussiva per avere riduzioni dell’anisotropia frazionaria indicativa di lesione cerebrale cronica. La regressione logistica sfruttando i dati clinici e demografici raccolti nel follow-up acuto/sub-acuto e di 1 anno per determinare i predittori di questi cambiamenti di imaging a lungo termine ha determinato che la diagnosi di lesioni cerebrali, l’età avanzata, la memoria verbale e la fluidità verbale prevedevano al meglio la presenza di anomalie DTI 5 anni dopo l’infortunio con un’AUC di Questi risultati forniscono prove a sostegno dell’evoluzione non della risoluzione di questa patologia da lesione cerebrale, aggiungendo al crescente corpo di letteratura che descrive le firme di imaging della neurodegenerazione cronica anche dopo lieve TBI e commozione cerebrale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.