Acts 21 Bible Commentary

Complete Concise

Contenuto del capitolo

Viaggio di Paolo verso Gerusalemme. (1-7) Paolo a Cesarea. La profezia di Agabo, Paolo a Gerusalemme. (8-18) Egli è convinto a partecipare in osservanze cerimoniali. (19-26) Essendo in pericolo dagli ebrei, viene salvato dai Romani. (27-40)

Commento su Atti 21:1-7

(Leggi Atti 21:1-7)

La provvidenza deve essere riconosciuta quando i nostri affari vanno avanti bene. Ovunque Paolo venisse, domandò quali fossero i discepoli e li scoprì. Prevedendo i suoi problemi, da amore a lui, e la preoccupazione per la chiesa, hanno erroneamente pensato che sarebbe più per la gloria di Dio che egli dovrebbe continuare a libertà, ma la loro serietà per dissuaderlo da esso, rende la sua pia risoluzione il più illustre. Ci ha insegnato con l’esempio, come con la regola, a pregare sempre, a pregare senza sosta. Il loro ultimo addio fu addolcito dalla preghiera.

Commento su Atti 21: 8-18

(Leggi Atti 21:8-18)

Paolo aveva espresso avvertimento dei suoi problemi, che quando arrivarono, non potevano essere una sorpresa o un terrore per lui. L’avviso generale dato a noi, che attraverso molte tribolazioni dobbiamo entrare nel regno di Dio, dovrebbe essere della stessa utilità per noi. Il loro pianto cominciò a indebolirsi e a indebolire la sua risoluzione Non ci ha forse detto il nostro Maestro di prendere la nostra croce? Era un problema per lui, che lo spingessero così intensamente a fare ciò in cui non poteva gratificarli senza fare torto alla sua coscienza. Quando vediamo venire problemi, ci viene da dire, non solo, la volontà del Signore deve essere fatta, e non c’è rimedio; ma, Sia fatta la volontà del Signore; poiché la sua volontà è la sua sapienza, e fa tutto secondo il suo consiglio. Quando viene un affanno, questo deve placare i nostri dolori, che la volontà del Signore è fatta; quando la vediamo venire, questo deve tacere i nostri timori, che la volontà del Signore sarà fatta; e dobbiamo dire: Amen, sia fatta. E ‘ onorevole di essere un vecchio discepolo di Gesù Cristo, di essere stato permesso dalla grazia di Dio di continuare a lungo in un corso del dovere, stedfast nella fede, crescendo sempre più esperto, ad una buona vecchiaia. E con questi vecchi discepoli si sceglieva di alloggiare; poiché la moltitudine dei loro anni insegnerà la sapienza. Molti fratelli a Gerusalemme ricevettero volentieri Paolo. Pensiamo, forse, che se lo avessimo tra noi, dovremmo accoglierlo volentieri; ma non dovremmo, se, avendo la sua dottrina, non lo riceviamo volentieri.

Commento su Atti 21: 19-26

(Leggi Atti 21:19-26)

Paolo attribuì tutto il suo successo a Dio, e a Dio diedero la lode. Dio lo aveva onorato più di qualsiasi degli apostoli, ma non lo invidiano; ma al contrario, glorificato il Signore. Non potevano fare di più per incoraggiare Paolo a continuare allegramente la sua opera. Giacomo e gli anziani della chiesa di Gerusalemme chiesero a Paolo di gratificare i Giudei credenti, rispettando in qualche modo la legge cerimoniale. Hanno pensato che fosse prudente in lui conformarsi finora. Era una grande debolezza essere così affezionati alle ombre, quando la sostanza era arrivata. La religione che Paolo predicava, tendeva a non distruggere la legge, ma ad adempierla. Ha predicato Cristo, la fine della legge per la giustizia, e il pentimento e la fede, in cui dobbiamo fare grande uso della legge. La debolezza e il male del cuore umano appaiono fortemente, se si considera come molti, anche dei discepoli di Cristo, non avevano il dovuto rispetto per il ministro più eminente che anche vissuto. Non l’eccellenza del suo carattere, né il successo con cui Dio ha benedetto le sue fatiche, potrebbe guadagnare la loro stima e affetto, visto che egli non rendere lo stesso rispetto come se stessi a mere osservanze cerimoniali. Come dovremmo essere vigilanti contro i pregiudizi! Gli apostoli non erano liberi dalla colpa in tutto ciò che facevano; e sarebbe stato difficile difendere Paolo dall’accusa di cedere troppo in questa materia. E ‘ vano tentare di corteggiare il favore di zeloti, o bigotti ad un partito. Questa osservanza di Paolo non rispose, poiché la stessa cosa con cui sperava di pacificare i Giudei, li provocò e lo mise nei guai. Ma l’onnisapiente Dio annullò sia il loro consiglio che l’ubbidienza di Paolo ad esso, per servire a uno scopo migliore di quello previsto. Era inutile pensare di piacere agli uomini che non sarebbero stati contenti di nient’altro che il radicamento dal cristianesimo. L’integrità e la rettitudine saranno più propensi a preservarci rispetto alle insincere conformità. E dovrebbe avvertirci di non spingere gli uomini a fare ciò che è contrario al loro giudizio per obbligarci.

Commento su Atti 21: 27-40

(Leggi Atti 21:27-40)

Nel tempio, dove Paolo avrebbe dovuto essere protetto come in un luogo di sicurezza, fu violentemente attaccato. Lo accusarono falsamente di cattiva dottrina e cattiva pratica contro le cerimonie mosaiche. Non è una cosa nuova per coloro che intendono onestamente e agiscono regolarmente, avere cose poste a loro carico che non conoscono e non hanno mai pensato. È comune per i saggi e i buoni avere ciò accusato contro di loro da persone malvagie, con le quali pensavano di averli obbligati. Dio fa spesso quelli una protezione per il suo popolo, che non hanno alcun affetto per loro, ma hanno solo compassione per chi soffre, e riguardo alla pace pubblica. E qui vedi quali false, errate nozioni di brave persone e buoni ministri, molti scappano con. Ma Dio interviene stagionalmente per la sicurezza dei suoi servitori, da uomini malvagi e irragionevoli; e dà loro l’opportunità di parlare per se stessi, di supplicare il Redentore e di diffondere il suo glorioso vangelo.

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