FOP Skeleton-IFOPA-International Fibrodisplasia Ossificans Progressiva Association

Lo scheletro di Harry Eastlack

harry_skeleton.jpg Lo scheletro di Harry Eastlack, un uomo che ha vissuto con FOP fino alla sua morte a soli sei giorni dal suo 40 ° compleanno, è in mostra al Mutter Museum del College of Physicians di Philadelphia. Alla fine della sua vita, Harry prese la decisione di lasciare in eredità il suo corpo al suo medico che donò lo scheletro di Harry al Mutter Museum in modo che le generazioni future potessero studiare e conoscere la FOP. Lo scheletro di Harry, uno dei pochi esistenti al mondo, è diventato un bene prezioso per medici e scienziati che studiano la malattia.

La teca di vetro in cui abita lo scheletro di Harry è diventata una finestra sui misteri medici e le sfide scientifiche della FOP. Esemplifica anche la dura realtà di FOP più di qualsiasi grafico, diapositiva o descrizione clinica potrebbe.

Gli scheletri normali collassano in pile di ossa sciolte quando vengono rimossi i tessuti connettivi che uniscono le ossa nella vita. Per essere visualizzati in forma umana, gli scheletri devono essere ri-articolati o ricomposti insieme a fili sottili e colla. Come risultato dei ponti di osso che si sono formati dalle fiammate FOP, lo scheletro di Harry è quasi completamente fuso in un unico pezzo e potrebbe quasi stare da solo senza ulteriori supporti in posizione.

Fogli di copertura ossea schiena di Harry. Nastri, fogli e lastre di osso bloccano la spina dorsale al cranio e il cranio alla mascella. Ulteriori nastri e cordoni di osso si estendono dalla colonna vertebrale agli arti e immobilizzano le spalle, i gomiti, i fianchi e le ginocchia. Stalagmiti sottili di osso si lanciano dal bacino e cosce. Le sue braccia sono saldate allo sterno da sottili ponti bianchi di osso che attraversano la sua gabbia toracica immobilizzata.

Questo scheletro FOP, che si erge come Harry si trovava nella vita, è un ricordo costante di quanto gli scienziati sono arrivati nella ricerca di FOP, ma è anche un ricordo costante di quanto lavoro rimane da fare.

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