Il modello EMCAO (embolic middle cerebral artery occlusion) imita l’ictus ischemico dovuto all’occlusione di grandi vasi nell’uomo ed è suscettibile di terapia trombolitica con rtPA. Tuttavia, due ostacoli principali, la difficoltà della chirurgia eMCAO e l’imprevedibile insorgenza di autolisi del coagulo, ne avevano impedito l’applicazione nei topi. In questo studio, abbiamo modificato i cateteri per produrre un embolo adatto ricco di fibrina e ottimizzato il modello eMCAO utilizzando il flusso ematico cerebrale (CBF) monitorato sia dalla flowmetry laser Doppler (LDF) che dall’imaging a contrasto di speckle laser 2D (LSCI) per confermare l’occlusione di MCA. I risultati hanno mostrato che l’embolo più lungo ha portato a una maggiore mortalità. C’è stato un aumento compensatorio della perfusione del territorio MCA dopo eMCAO associato a una diminuzione del volume dell’infarto; tuttavia, questo era solo in parte dipendente dalla ricanalizzazione poiché l’autolisi del coagulo è stata osservata solo nel 3 30% dei topi. Il monitoraggio corticale del CBF con LSCI ha mostrato che la dimensione dell’area peri-core a 3 h mostrava la migliore correlazione con il volume dell’infarto che è attribuita al flusso sanguigno collaterale compensativo. L’area peri-core ha previsto al meglio il risultato funzionale dopo l’eMCAO. In sintesi, abbiamo sviluppato un modello murino eMCAO affidabile che imita meglio l’ictus ischemico embolico negli esseri umani, che aumenterà il potenziale di traduzione di successo delle terapie neuroprotettive dell’ictus.