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La Nona battaglia dell’Isonzo è stata un’offensiva italiana contro l’Austria-Ungheria nel corso della prima guerra mondiale. Tra cui un triumvirato di battaglie lanciate dopo la conquista di Gorizia da parte degli italiani nell’agosto 1916 per estendere la loro testa di ponte a sinistra della città, si concluse con un ulteriore fallimento per il capo di stato maggiore italiano Luigi Cadorna.
Nona Battaglia dell’Isonzo | ||||
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Parte del Fronte italiano (I Guerra Mondiale) |
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italiana di fanteria, dopo aver lasciato le trincee, alla vigilia della battaglia |
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Data | Posizione | Risultato | ||
Belligeranti | ||||
Regno di Italia | Austria-Hungary | |||
Commanders and leaders | ||||
Luigi Cadorna | Svetozar Boroević | |||
Strength | ||||
225 battalions 1.400 pezzi di artiglieria |
150 battaglioni 800 pezzi di artiglieria |
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Vittime e perdite | ||||
4,785 Ucciso 19,922 Feriti 9,217 Mancanti o Catturati |
2,382 Ucciso 12,028 Feriti 8,119 Mancanti o Catturati |
La battaglia è iniziata con un attacco a Vrtojba e le aree settentrionali e centrali del Carso. Con la nona battaglia combattuta dall ‘ 1 al 4 novembre 1916 il totale delle vittime delle tre battaglie collegate risultò sufficientemente pesante da garantire che ogni attacco fosse di breve durata (ciascuno meno di una settimana). Gli italiani subirono 75.000 perdite e gli austro-ungarici 63.000.
Come sempre lungo l’Isonzo (Isonzo), il comando dell’esercito austro-ungarico del terreno montuoso fornì una formidabile barriera naturale ai tentativi degli italiani di raggiungere una svolta. Cadorna aveva inteso garantire una tale svolta in seguito alla presa di Gorizia durante la Sesta battaglia dell’Isonzo, ma invece la guerra di logoramento raccolse il passo.
Nessuna delle due parti poteva particolarmente permettersi le perdite subite, ma gli austro-ungarici in particolare stavano trovando le loro linee difensive sempre più allungate. Rendendosi conto di ciò hanno continuato a chiedere al loro alleato tedesco di fornire assistenza militare all’interno del settore. Quando i tedeschi finalmente acconsentirono (avvertendo il potenziale collasso della posizione austro-ungarica) e costruirono una forza combinata in tempo per la dodicesima battaglia dell’Isonzo, i risultati furono drammatici.
Tuttavia, con la nona battaglia annullata in fallimento il 4 novembre 1916 e gli italiani innegabilmente indeboliti da continue operazioni offensive per tutto l’anno – il 1916 aveva visto cinque operazioni Isonzo in aggiunta a quattro intraprese l’anno prima – una lunga pausa è stata presa per l’inverno.
Le operazioni ripresero con la Decima Battaglia dell’Isonzo il 12 maggio 1917.