Orsini

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Una delle più antiche e illustri famiglie della nobiltà romana, i cui membri ricoprirono spesso un ruolo importante nella storia d’Italia, in particolare in quella di Roma e dello Stato Pontificio.

La linea romana o principale della famiglia, da cui si diramava una serie di linee collaterali col passare del tempo, può essere fatta risalire all’alto Medioevo, e una discendenza leggendaria risale anche ai primi tempi romani. La linea romana, così come i suoi rami, aveva grandi possedimenti in Italia e furono i dominatori di numerosi e importanti domini, città fortificate e roccaforti. A Roma, gli Orsini erano i nemici ereditari dell’altrettanto illustre Colonna: nel grande conflitto medievale tra papato e impero, questi ultimi erano per la maggior parte dalla parte dell’imperatore e dei capi del partito ghibellino, mentre gli Orsini erano ordinariamente campioni del papato e capi del partito guelfo. Gli Orsini donarono alla Chiesa tre papi — Celestino III, Niccolò III e Benedetto XIII-oltre a numerosi cardinali e numerosi vescovi e prelati. Altri membri della famiglia si sono distinti nella storia politica come guerrieri o statisti, e altri hanno nuovamente conquistato fama nel campo dell’arte e della scienza. Le guerre tra gli Orsini e i Colonna costituiscono una parte importante della storia medievale di Roma e dell’Italia centrale. Costituendo una parte dei conflitti combattuti dagli imperatori in Italia, influenzarono in modo molto prominente lo sviluppo storico generale di quel tempo.

Cardinali della famiglia Orsini

Tra i cardinali della famiglia Orsini che si sono distinti nella storia della Chiesa, così come nella storia ecclesiastico-politica, sono particolarmente degni di menzione i seguenti:–

(1) MATTEO ROSSO ORSINI, nipote del cardinale Gaetano Orsini (poi papa Niccolò III), creato cardinale da Urbano IV nel dicembre 1262; d.4 settembre., 1305 (secondo alcune autorità, 1306). Come legato per le province del Patrimonio di Pietro e delle Marche, combatté contro Pietro de Vico, che, in nome di Manfred, invase il territorio pontificio con mercenari tedeschi. Poco dopo l’elevazione di suo zio, Nicola III, al soglio pontificio (1277), fu nominato da questo papa arciprete della Basilica Vaticana, rettore del grande Ospedale dello Spirito Santo in territorio Vaticano, e cardinale protettore dell’Ordine Francescano. Dopo la morte di Nicola III (1280), i cardinali riuniti a Viterbo per l’elezione del suo successore, ma, a causa di dissensi di partito, molti mesi passati prima di una decisione è stata raggiunta. Il partito che tendeva verso i francesi, e che aveva il sostegno di Carlo d’Angiò, re di Napoli, egli stesso presente a Viterbo, voleva eleggere un esponente della politica di Francia, e scelse come loro candidato il cardinale francese Simone. Tuttavia, i due cardinali Orsini, Matteo Rosso e Giordano, quest’ultimo fratello del defunto papa, Nicola III, si opposero energicamente a questa scelta. Poiché nessuna delle due parti poteva ottenere la maggioranza necessaria, non risultarono elezioni. Nel febbraio 1281, il partito francese decise di ricorrere a un colpo audace. Su istigazione del maresciallo del conclave, Annibaldi, che era in disaccordo con gli Orsini, i cittadini viterbesi attaccarono improvvisamente i cardinali antifrancesi, e fecero prigionieri i due Orsini, portandoli via dal conclave e tenendoli in custodia. Il candidato del partito francese è stato ora eletto papa con il nome di Martino IV (22 febbraio, 1281), dopo di che Giordano è stato rilasciato, e in seguito Matteo Rosso. L’istigatore dell’attentato fu scomunicato e la città di Viterbo posta sotto interdetto. Quando la notizia della cattura dei due Cardinali Orsini fu ricevuta a Roma, ne seguì una grande confusione. I loro parenti furono cacciati dalla città dagli aderenti agli Annibaldi, ma furono poi richiamati da Martino IV, con il quale i Cardinali Orsini si erano riconciliati. Durante il conflitto tra Bonifacio VIII e Filippo il Bello di Francia, fu il Cardinale Matteo che, rimasto fedele al pontefice perseguitato, riportò Bonifacio a Roma dopo l’attacco di Anagni (1303). Il cardinale Matteo partecipò ai numerosi conclavi che si tennero tra il 1254 e il 1305, non meno di tredici. Morì a Perugia nel 1305 o nel 1306. Il suo corpo fu poi trasferito a Roma, dove si trova nella Cappella Orsini in San Pietro.

(2) NAPOLEONE ORSINI, figlio di Rinaldo, fratello di papa Niccolò III, nato nel 1263; morto ad Avignone il 24 marzo 1342. In gioventù abbracciò lo stato ecclesiastico, fu nominato cappellano pontificio da Onorio IV (1285-7), fu creato Cardinale Diacono di S. Adriano da Niccolò IV nel maggio 1288, e più tardi, sotto Clemente V fu nominato arciprete di San Pietro. Commissionato da papa Bonifacio VIII, riportò Orvieto alla sua sottomissione alla Santa Sede, poco dopo la quale il papa lo nominò legato per l’Umbria, Spoleto e la Marcia di Ancona. In questa veste lasciò la Curia il 27 maggio 1300, ritornando però il 28 maggio 1301. Durante questo periodo dovette combattere vari nemici della Chiesa romana, e recuperò la città di Gubbio per il papa. Fu incaricato della sua seconda legazione papale da Clemente V. Lasciando Avignone, che era a quel tempo la residenza della Curia, egli partì l ‘ 8 marzo 1306, per lo Stato Pontificio con la commissione di fare la pace tra le parti che erano ovunque in disaccordo, e di riportare i vari stati della Chiesa romana alla loro fedeltà al papa. Questa missione ha occupato più di tre anni, terminando il 12 giugno, 1309. Il cardinale Napoleone ebbe un ruolo importante durante i disordini politici dell’epoca. Inizialmente un avversario dei Colonna e delle loro ambizioni, in seguito divenne un promotore della politica francese ed entrò in stretti rapporti con i governanti francesi. All’elezione di Clemente V e Giovanni XXII esercitò un’influenza decisiva, ma in seguito divenne un nemico di quest’ultimo. Sostenne gli Spirituals francescani e sposò la causa del re Luigi di Baviera contro il papa. Cardinale per cinquantaquattro anni, partecipò all’elezione di sette papi (da Celestino V a Clemente VI), su almeno tre dei quali pose la tiara. È noto anche come autore, avendo scritto una biografia di Santa Chiara da Montefalco.

(3) GIAN GAETANO ORSINI, protonotario apostolico, elevato al cardinalato da Papa Giovanni XXII nel dicembre 1316; morto nel 1339 (o, secondo alcune fonti, il 27 agosto 1335). Nel 1326 fu inviato in Italia come legato pontificio per alcune terre appartenenti allo Stato Pontificio, e vi rimase fino al 1334. Egli ha cercato, anche se con scarso successo, di portare indietro di diversi ribelle stati e vassalli per la loro fedeltà alla sede Apostolica, scomunicato ostinato Castruccio di Lucca e il Vescovo Guido Tarlato di Arezzo, come sostenuto i Visconti di Milano nel loro conflitto contro il papa, e, dopo l’incoronazione di Re ludovico il bavaro a Roma nel 1327, posto che la città sotto interdetto. Dopo la partenza dell’imperatore scomunicato, il legato entrò a Roma con l’esercito del re Roberto di Napoli, dopo di che il popolo accettò ancora una volta di riconoscere la sovranità del papa. Giovanni XXII, tuttavia, rifiutò di sanzionare la guerra intrapresa dal cardinale legato contro i Colonna, e gli ordinò di tornare in Toscana. Nel novembre del 1328, aprì una campagna contro le città di Corneto e Viterbo, che sottomise al papa l’anno successivo. Gli anni tra il 1334 e la sua morte passò ad Avignone.

(4) MATTEO ORSINI, nato probabilmente il 18 agosto 1340. Entrò nell’Ordine Domenicano, completò l’intero corso di teologia, conseguì il grado di Maestro e insegnò teologia a Parigi, Firenze e Roma. Ha vinto grande distinzione per il suo zelo per la diffusione dell’ordine, e fu nominato provinciale della provincia romana nel 1322. In questa veste divenne membro dell’ambasciata deputata dai Romani per invitare Giovanni XXII a trasferire la sua residenza nella Città Eterna. Il 20 ottobre 1326 il papa lo nominò vescovo di Girgenti (Sicilia), ma poco dopo (15 giugno 1327) lo trasferì alla Sede arcivescovile di Liponto (Manfredonia, Italia meridionale), lo nominò Cardinale-Sacerdote di S. Giovanni e Paolo il 18 dicembre 1327, e Cardinale-vescovo di Sabina il 18 dicembre 1338. Continuò in vari modi a promuovere il benessere dell’Ordine Domenicano, dotando riccamente il Convento di San Domenico a Bologna.

(5) GIACOMO ORSINI, creato cardinale-diacono da Gregorio XI il 30 maggio 1371, d. a Vicovaro o a Tagliacozzo, 1379. Si distinse per la sua conoscenza della legge. Nominato legato pontificio a Siena nel 1376, fu un forte sostenitore di Gregorio XI. Nel conclave del 1378, sposò la causa di Urbano VI, ma in seguito si legò all’antipapa Clemente VII.

(6) PONCELLO ORSINI, vescovo di Aversa (Italia meridionale) dal 19 giugno 1370, d. 2 Febbraio 1395. Fu creato cardinale-presbitero con il titolo di San Clemente nel grande concistoro convocato da Urbano VI il 28 settembre 1378. Divenne legato pontificio, e in un primo momento ha lavorato con zelo per gli interessi di Urbano VI dopo lo scoppio dello scisma. Più tardi, però, respinto dalla procedura impetuosa del papa, ha segretamente lasciato la Curia e ha preso la sua dimora sui suoi possedimenti. Al conclave del 1389 fu candidato al papato. Il nuovo papa, Bonifacio IX, lo nominò ad importanti uffici ecclesiastici, ed esercitò una grande influenza sulla Curia fino alla sua morte.

(7) TOMMASO, della linea dei Conti di Manupello, elevato al cardinalato (1381) da Urbano VI; morto il 10 luglio 1390. Fu inviato dal papa come legato al Patrimonio delle Marche, dove il principe Rinaldo Orsini dell’Aquila e Tagliacozzo si era impadronito delle città di Urbino e Spoleto oltre ad altri territori. Il legato gli dichiarò guerra e riconquistò al papa le città di Narni, Ameli, Terni, e in seguito anche Viterbo. La sua condotta nei confronti del Vicario Pontificio di Viterbo portò su di sé lo sconforto del papa, che lo imprigionò nella fortezza di Amelia, ma in seguito gli concesse la libertà. In occasione della congiura di alcuni cardinali contro Urbano, il cardinale Orsini rimase fedele al papa. I suoi rapporti erano intimi con il successore di Urbano, Bonifacio IX, durante il cui pontificato morì.

(8) GIORDANO ORSINI, personalità molto distinta nel Collegio Cardinalizio nei primi tre decenni del Quattrocento, d. a Petricoli, 29 luglio 1438. Dopo una formazione approfondita e completa, divenne Uditore della Rota, e nel febbraio del 1400, fu elevato da Bonifacio IX alla Sede Arcivescovile di Napoli. Il 12 giugno 1405 Innocenzo VII lo nominò membro del Collegio Cardinalizio, dapprima con il titolo di San Martino dei Monti, e successivamente con quello di San Lorenzo in Damaso. Nel 1412 fu nominato Cardinale-Vescovo di Albano e nel 1431 Cardinale-Vescovo di Sabina. Partecipò all’elezione di Gregorio XII (1406), ma in seguito, con diversi altri cardinali, rinunciò alla fedeltà al papa, contro il quale pubblicò un trattato. Assistette al Concilio di Pisa e partecipò all’elezione del papa pisano Alessandro V (1409) e del suo successore Giovanni XXIII (Balthasar Cossa). Quest’ultimo lo mandò come inviato in Spagna, in seguito nominandolo legato pontificio nelle Marche, in cui posizione si distinse ugualmente per la sua capacità e prudenza. Assistette con zelo al Concilio di Costanza e prese parte all’elezione di Martino V (1417). Fu inviato da questo papa come legato in Inghilterra e Francia, in compagnia del Cardinale Filastre, per fare la pace tra i due paesi. Fu anche selezionato per la difficile ambasciata in Boemia e nei paesi vicini (1426), dove doveva combattere l’eresia hussita. In questa occasione prese con sé come suo segretario il futuro cardinale Nicola da Cusa. Al suo ritorno, il papa gli affidò un altro difficile compito, vale a dire la visita e la riforma delle chiese e delle istituzioni ecclesiastiche di Roma. Nel conclave del 1431 Eugenio IV fu eletto papa. Una stretta amicizia esisteva tra lui e Giordano, e quest’ultimo lo sostenne lealmente ed energicamente durante tutte le difficili condizioni del tempo. Con altri due cardinali, Giordano fu incaricato di procedere contro gli usurpatori dei possedimenti ecclesiastici in Italia, dopo di che fu delegato dal papa a partecipare al Concilio di Basilea, dove esercitò ogni sforzo per sostenere i diritti del papa contro l’elemento scismatico nel concilio. Siamo in debito con lui per un diario di questo concilio. In seguito, come legato papale, si recò con il cardinale Conti a Siena per incontrare l’imperatore Sigismondo mentre si recava a Roma per ricevere la corona imperiale. Uomo di ampia cultura, Giordano prese parte attiva alla vita letteraria del suo tempo. Numerosi e preziosi manoscritti sono stati il risultato dei suoi viaggi come legato, e questi ha voluto a San Pietro a Roma (cfr. il catalogo dei manoscritti in Cancellieri, “De secretariis basilicæ Vaticanæ”, II, Roma, 1786, pp. 906-14). Un monastero agostiniano fu da lui fondato a Bracciano. Morì decano del Collegio Cardinalizio, e fu sepolto in San Pietro in una cappella da lui fondata e riccamente dotata.

(9) LATINO ORSINI, parimenti del ramo romano della famiglia e proprietario di ricchi possedimenti, b. 1411; d. 11 agosto, 1477. Entrò nelle file del clero romano in gioventù, divenne suddiacono e già il 10 marzo 1438 fu elevato alla Sede episcopale di Conza nell’Italia meridionale. Trasferito da questa sede a quella di Trani (Italia meridionale) l ‘ 8 giugno 1439, rimase arcivescovo di quest’ultima dopo la sua elevazione al cardinalato da Nicola V il 20 dicembre 1448. Il 4 dicembre 1454, l’Arcivescovado di Bari è stato conferito su di lui, che ha permesso per lui di prendere la sua residenza a Roma, la Sede di Trani di essere dato a suo fratello, Giovanni Orsini, Abate di Farfa. Paolo II lo nominò legato per le Marche. Sisto IV, per la cui elezione nel 1471 il cardinale Latino aveva lavorato energicamente, lo nominò camerlengo del Collegio Cardinalizio, gli concesse nel 1472 l’Arcidiocesi di Taranto, che governava per procura, e, inoltre, lo pose a capo del governo dello Stato Pontificio. Fu anche nominato comandante in capo della flotta papale nella guerra contro i Turchi e, agendo per il papa, incoronò Ferdinando re di Napoli. Fondò a Roma il monastero di S. Salvatore in Lauro, che egli riccamente dotò e nel quale istituì i canonici regolari, donandogli anche numerosi manoscritti. Negli ultimi anni della sua vita divenne profondamente religioso, anche se era stato mondano nella sua giovinezza, lasciando un figlio naturale di nome Paolo, che, con il consenso del papa, ha fatto erede dei suoi vasti possedimenti.

(10) GIAMBATTISTA ORSINI, nipote di Latino, morto il 22 febbraio., 1503. Entrato giovanissimo al servizio della Curia, divenne chierico camerale, canonico di San Pietro, e fu elevato al cardinalato da Sisto IV nel 1483. Innocenzo VIII gli conferì nel 1491 la Sede arcivescovile di Taranto, che governò per procura, e, come legato pontificio per la Romagna, le Marche e Bologna, gli fu affidata l’amministrazione di queste province degli Stati Ecclesiastici. Nel conclave del 1492, l’elezione di Alessandro VI fu quasi interamente dovuta a lui. Tuttavia, il cardinale Giambattista, insieme al capo della Casa degli Orsini, il duca di Bracciano, avendo sposato la causa dei fiorentini e dei francesi nelle guerre italiane, fu fatto prigioniero in Vaticano per ordine del papa e gettato nella prigione del Castel Sant’Angelo, dove morì. Il rapporto era corrente che era stato avvelenato da Alessandro VI. Altri cardinali della famiglia degli Orsini che sono degni di menzione a causa della partecipazione attiva da loro sia come amministratori dello Stato pontificio o come legati in altre terre sono i seguenti:

(11) FLAVIO ORSINI, fiorito nel XVI secolo, morto il 16 maggio 1581. Fu creato cardinale nel 1565, essendo stato vescovo dal 1560, prima della Sede di Muro e poi di Spoleto. Nel 1572 fu inviato da Gregorio XIII come legato a Carlo IX di Francia, principalmente per sostenere questo monarca nel suo conflitto con gli Ugonotti.

(12) ALESSANDRO ORSINI, appartenente alla famiglia ducale di Bracciano, nato nel 1592; morto il 22 agosto 1626. Fu allevato alla corte del Granduca Ferdinando I di Toscana e nel 1615 fu creato cardinale da Paolo V. Legato a Ravenna sotto Gregorio XV, si distinse nel 1621 per la sua grande carità in occasione dello scoppio di una pestilenza maligna. Al suo ritorno a Roma, si dedicò alla religione e alla pratica di un austero ascetismo. Chiese persino il permesso del papa di dimettersi dal cardinalato e di entrare nell’Ordine dei gesuiti, ma questo fu rifiutato. Tuttavia, il pio cardinale rimase sempre strettamente unito ai gesuiti. Era un mecenate di Galileo.

(13) VIRGINIO ORSINI, parimenti della famiglia ducale di Bracciano, nato nel 1615; morto il 21 agosto 1676. Rinunciò al suo diritto di nascita in gioventù, entrò nell’ordine militare dei Cavalieri di Malta e più di una volta si distinse nella guerra contro i turchi per il suo coraggio spericolato. Nel dicembre del 1641, Urbano VIII lo elevò alla dignità cardinalizia e lo nominò Protettore della Polonia e dell’Oriente portoghese. Fu incaricato di dirigere la costruzione delle nuove fortificazioni con cui Urbano VIII racchiudeva la Città Leonina e un quartiere di Trastevere, e che sono tuttora esistenti. Nel 1675 divenne Cardinale Vescovo di Frascati, ma morì l’anno successivo, lasciandosi alle spalle la reputazione di un principe pio, gentile e benevolo della Chiesa.

Altri illustri membri della famiglia

Oltre ai membri della famiglia Orsini che furono importanti come cardinali nella storia della Chiesa romana, altri hanno guadagnato un posto nella storia politica come statisti, guerrieri o patroni delle arti e delle scienze.

(1) ORSO DI BOBONE, nipote di papa Celestino III (1191-8) e primo Orsini a ricoprire un posto di rilievo a Roma. Sotto la protezione di suo zio, il papa, era destinato ad avere la parte principale nel porre le basi del dominio, del potere e del prestigio degli Orsini romani.

Suo nipote, (2) MATTEO ROSSO ORSINI, fu nominato senatore di Roma da papa Gregorio IX nel 1241. In questa veste prese una posizione decisa contro le imprese dell’imperatore Federico II in Italia. Era un patrono delle imprese religiose, un amico personale di San Francesco d’Assisi, e un membro del Terzo Ordine di quel santo. Mentre uno dei figli di Matteo Rosso, Gian Gaetano, salì al soglio pontificio come Niccolò III, un altro, (3) RINALDO, continuò l’attività del padre in campo politico, impegnandosi al massimo per impedire l’alleanza di Roma con gli Hohenstaufen Konradin.

Un figlio di questo Rinaldo, (4) MATTEO ORSINI, fu due volte senatore a Roma. Suo zio saggio ed energico, Nicola III, per dimostrare che il dominio papale era ancora una volta dominante a Roma, privò il re Carlo d’Angiò della dignità senatoriale, e nel 1278 pubblicò il decreto che d’ora in poi nessun imperatore o re straniero poteva diventare senatore, essendo un romano solo eleggibile per la dignità, e quindi solo con il consenso del papa e per un anno. Il potere degli Orsini era in generale molto rafforzato da questo capace papa della loro razza.

Nel corso dei secoli xiv e xv, i seguenti sono stati particolarmente famoso come leader militari nelle tante guerre interne d’Italia; (5) PAOLO ORSINI, che all’inizio del xv secolo, che ha combattuto come condottiero al servizio di diversi pontefici, fu preso prigioniero da Ladislao di Napoli, di nuovo in libertà, e cadde in battaglia contro Braccio da Montone prima di Perugia il 5 luglio 1416.

(6) VIRGINIO ORSINO, signore di Bracciano, fu a capo delle forze di Sisto IV (1471-84) nella guerra contro Ferrara, e vincitore nella battaglia di Campo Morto contro i napoletani (1482). Più tardi, tuttavia, entrò al servizio di Napoli per opporsi al re Carlo VIII di Francia (1483-98); nel 1494, tuttavia, si schierò dalla parte di quest’ultimo, e fu imprigionato per questo motivo. Morì il 18 gennaio 1497, in carcere a Napoli.

(7) NICCOLÒ ORSINI, conte di Petigliano, fu, in questo periodo, al servizio degli Angioini, condottiero militare nella guerra contro Napoli, Sisto IV, Siena, Firenze e Venezia. Più tardi, tuttavia, passò con il suo esercito allo standard veneziano, e divenne generale in capo della Repubblica di Venezia nella guerra contro la Lega di Cambrai. Conquistò Padova, ma fu sconfitto nel 1509, e morì l’anno successivo.

Dei membri della famiglia Orsini che fiorirono nel corso del XVI secolo (8) È degno di menzione anche PAOLO GIORDANO ORSINI. Nato nel 1541, fu creato duca, con il titolo di Bracciano, da papa Pio IV (1560). Sotto Paolo IV, fu generale delle truppe pontificie nella guerra contro i Turchi (1566). La sua prima moglie, Isabella Medici, essendo assassinata, prese come seconda moglie Vittoria Accoramboni, vedova dell’assassinato Francesco Peretti, nipote di Sisto V. Accusato di aver ucciso quest’ultimo, Paolo Giordano fu costretto a lasciare Roma. Morì a Salò nel 1585.

(9) FULVIO ORSINI è stato distinto come umanista, storico, e archeologo, b. il 11 dicembre, 1529; d. a Roma, 18 maggio, 1600. Era figlio naturale probabilmente di Maerbale Orsini della linea di Mugnano. Cacciato dal padre all’età di nove anni, trovò rifugio tra i coristi di San Giovanni in Laterano, e protettore nel canonico Gentile Delfini. Egli si applicò energicamente allo studio delle lingue antiche, ha pubblicato una nuova edizione di Arnobius (Roma, 1583) e dei Settanta (Roma, 1587), e ha scritto opere che si occupano di storia di Roma — “Familiæ Romanæ ex antiquis numismatibus” (Roma, 1577), “Fragmenta historicorum” (Anversa, 1595), ecc. Egli riunì una vasta collezione di antichità, e costruì una costosa biblioteca di manoscritti e libri, che in seguito divenne parte della biblioteca Vaticana (cfr. de Nolhac, “La bibliothèque de Fulvio Orsini”, Parigi, 1887). Anche una donna della famiglia Orsini ebbe un ruolo politico importante nel XVII secolo: MARIE ANNE, nata de la Trémoille, n.1642. Il suo primo marito fu Talleyrand, principe di Chalais, dopo la cui morte sposò Flavio Orsini, duca di Bracciano, che rimase fedele a papa Innocenzo XI nelle sue difficoltà con Luigi XIV di Francia. Marie Anne usò la sua influenza con la Curia nell’interesse della Francia e di Luigi XIV, e nel 1701, dopo la morte del marito, andò a Madrid come amante delle vesti della regina Maria Luisa, che, insieme al marito Filippo V di Spagna, era completamente sotto la sua influenza. Ha fatto molto per rafforzare il trono di questi governanti, ma, tuttavia, nel 1714, quando Filippo sposò Elisabetta Farnese, lei è stato respinto con ingratitudine e tornò a Roma, dove morì il 5 dicembre, 1722 (vedi Hill, “La principessa Orsini”, Londra, 1899). L’antica famiglia degli Orsini romani è estinta. Gli attuali principi della famiglia a Roma discendono dalla linea napoletana, che può essere fatta risalire a Francesco Orsini, conte di Trani e Conversano. Nel 1463 divennero Duchi di Gravina, poi (1724) principi dell’Impero e principi romani. Il capofamiglia gode sempre della dignità di assistente al soglio pontificio. L’attuale capo è Filippo Orsini-Gravina-Sarzina, nato il 10 dicembre 1842. Diverse famiglie nobili al di fuori dell’Italia fanno risalire la loro discendenza agli antichi Orsini italiani, come ad esempio i Juvenels des Ursins in Francia e i Rosenberg in Austria e Germania.

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APA citation. Kirsch, J. P. (1911). Orsini. Nella Catholic Encyclopedia. New York: Robert Appleton Società. http://www.newadvent.org/cathen/11325b.htm

MLA citation. Kirsch, Johann Peter. “Orsini.”The Catholic Encyclopedia. Vol. 11. New York: Robert Appleton Company, 1911. <http://www.newadvent.org/cathen/11325b.htm>.

Trascrizione. Questo articolo è stato trascritto per il Nuovo Avvento da Gerald Rossi. Dedicato al Cavaliere Luigi Mendola.

Approvazione ecclesiastica. Nihil Obstat. 1 Febbraio 1911. Remy Lafort, S. T. D., Censore. Imprimatur. + John Cardinale Farley, Arcivescovo di New York .

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