Il banchiere e teorico bancario tedesco-americano Paul Moritz Warburg (1868-1932), come portavoce dei grandi banchieri d’America, favorì un sistema bancario altamente centralizzato. In forma molto modificata, questo è diventato il Federal Reserve System.
Nato ad Amburgo da un’aristocratica famiglia ebraica di rabbini e mercanti che si erano impegnati nel settore bancario e del commercio in Europa per quasi 300 anni, Paul Warburg fu educato in un realgymnasium e servì un apprendistato in una casa mercantile di Amburgo. Completando la sua formazione commerciale nelle case bancarie di Londra e Parigi, ha fatto il giro del mondo nel 1893 per imparare la finanza internazionale. Mentre negli Stati Uniti, ha sposato la figlia di uno dei partner nella grande società di investment banking di New York di Kuhn Loeb and Company. Al suo ritorno in Germania è stato ammesso come partner nello studio bancario di famiglia ad Amburgo.
Nel 1902 Warburg accettò una partnership a Kuhn Loeb e stabilì la residenza a New York; divenne cittadino americano naturalizzato nel 1911. Durante questo periodo la riforma bancaria fu una preoccupazione costante, in particolare dopo che il panico del 1907 spazzò via molte banche americane e case di brokeraggio, in parte a causa dell’incapacità del sistema bancario nazionale di incanalare il credito nelle aree in cui era necessario. In una serie di discorsi e saggi noti Warburg ha proposto di istituire una grande United reserve bank che sarebbe di proprietà delle banche della nazione, avrebbe mobilitare riserve, emettere una moneta banconota flessibile, ed essere diretto dalla comunità bancaria immune da interferenze politiche. Il piano, caldamente approvato da Nelson Aldrich, presidente di una commissione del Senato che considerava le proposte di riforma bancaria, divenne, con modifiche, centrale nella relazione del comitato al Senato nel 1911.
I progressisti di entrambe le parti hanno denunciato questa proposta, suggerendo che creerebbe una fiducia monetaria che controllerebbe il credito della nazione. Invece, un sistema di riserva regionale è stato elaborato, e ha raggiunto la sua forma finale nel Federal Reserve Act del 1913. Sebbene critico di questo approccio, Warburg approvò allegramente la soluzione finale come migliore di nessun sistema e, a causa della sua statura nella comunità bancaria, il presidente Wilson lo nominò nel consiglio della Federal Reserve.
Warburg poi servito nel Consiglio consultivo della Federal Reserve Board fino al 1926, contribuendo notevolmente alla liscia attuazione del sistema della Federal Reserve. Ha previsto l’arrivo del crollo del 1929. Uomo di ampia cultura, dedicò gran parte del suo tempo durante i suoi ultimi anni alle attività culturali e civiche.
Ulteriori letture
Il resoconto di Warburg sulla sua partecipazione alla riforma bancaria e i suoi voluminosi saggi sull’argomento sono contenuti nel suo The Federal Reserve System: Its Origin and Growth (2 voll., 1930). Non esiste una biografia di Warburg. Schizzi di qualità irregolare possono essere trovati in B. C. Forbes, Uomini che stanno facendo l’America (1917; 6a ed. 1922); Harry Simonhoff, Saga of American Jewry, 1865-1914 (1959); e Tina Levitan, Jews in American Life (1969). J. Laurence Laughlin tratta Warburg piuttosto criticamente nel Federal Reserve Act (1933). La posizione di Warburg riguardo al Federal Reserve Act è brevemente descritta in Henry Parker Willis, The Federal Reserve System (1923). □